I benefici del Reiki all’Ospedale Regina Margherita di Torino
L’obiettivo del progetto “Reiki in ospedale” presso l’Ospedale Infatile Regina Margherita di Torino è quello di utilizzare una tecnica complementare per ridurre il dolore e la sofferenza nei piccoli pazienti ( i bambini) e nei loro genitori ma anche per prevenire e curare il burnout nel personale sanitario. Il tentativo va nella direzione dell’umanizzazione delle cure e del miglioramento della qualità di vita dei pazienti, dei caregivers e del personale sanitario.
L’ospedale così presenta il Reiki…
“La scienza infermieristica, nata per essere olistica, risponde ai requisiti proposti dalle tecniche complementari olistiche e naturali (come citato nell’art.2 del Codice Deontologico). I benefici da esse prodotti non si fermano alla malattia ma impattano sulla persona in toto. Il Reiki, riconosciuto dall’OMS tra le tecniche complementari, affianca integrandola la terapia convenzionale. Esso fa parte delle cosiddette healing touch e rappresenta una delle tecniche complementari più studiate scientificamente e clinicamente a livello internazionale. Si fonda sui principi della bioenergetica e della fisica quantistica.”
Molti studi hanno evidenziato concreti benefici dell’utilizzo dei Reiki nei pazienti oncologici adulti mentre sono ancora scarse le ricerche condotte sulla popolazione oncologica pediatrica.
Nel progetto, nato dall’idea dell’infermiera pediatrica (e naturopata) Cristina Bottigelli, sono stati oggettivati i risultati dei trattamenti Reiki realizzati al Centro Trapianti Midollo Osseo dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Essenziale è stato il supporto della dott.ssa Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Pediatria e specialità pediatriche e quello della dirigenza infermieristica.
Il progetto pilota ha avuto una durata di 3 mesi (da gennaio a marzo 2018) e lo scopo primario è stato quello di valutare l’efficacia della tecnica Reiki in bambini e adolescenti in attesa di trapianto di midollo osseo e nei loro genitori al fine di alleviare parte delle loro sofferenze.
Hanno partecipato 12 pazienti pediatrici (dai 9 mesi ai 17 anni) e 13 caregivers (età media 39 anni).
I trattamenti Reiki sono stati offerti 2 volte a settimana da 4 infermiere pediatriche (insegnanti Reiki) dipendenti dell’ospedale con esperienza ventennale nel settore materno-infantile.
Il Reiki ha dimostrato risultati concreti nel contrastare il dolore e la sofferenza durante l’iter trapiantologico ed è stato accettato con curiosità dai pazienti e dai loro familiari.
Sono state rilevate 4 misurazioni del dolore pre e post trattamento (al mattino, pre-Reiki, post-Reiki, mattino successivo).
Lo stato psicofisico è stato oggetto di valutazione anche nei caregivers.
I risultati del progetto sono stati presentati al Congresso Nazionale dell’AIEOP – Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica realizzato a Bologna nel maggio del 2018.
A seguito del progetto pilota adesso 5 trattamenti Reiki vengono praticati ai pazienti dell’”Isola Margherita” dell’Ospedale, un reparto dove accedono pazienti con patologie croniche, gravi o inguaribili, sottoposti a cure palliative, ma anche agli operatori sanitari.
*Articolo tratto dal sito www.reiki.it