LE CINQUE LEGGI BIOLOGICHE

 

LA NORMALITÀ DELLA SALUTE 

La Nuova Medicina Germanica è solo un nome e il suo ideatore, scopritore delle 5 Leggi Biologiche – Dott. Ryke Geerd Hamer, l’ha chiamata così per distinguerla dalle tante sigle spurie che accennano a Nuova Medicina ed altri nomi simili.
 
Per quanto riguarda le 5 Leggi, le illustrerò di seguito.
 
 
Voglio farvi una domanda semplice e allo stesso tempo complessa: «sapete quante funzioni sta’ compiendo il vostro organismo in questo momento?»
Non lo immaginate nemmeno.
Circa un centinaio di funzioni/azioni e di nessuna di esse avete coscienza diretta, eppure sono in svolgimento proprio mentre mi state ascoltando (il vostro cuore batte, i vostri polmoni respirano, il vostro intestino stà digerendo la cena, i vostri reni filtrano il sangue, la vostra tiroide secerne ormoni, i vostri muscoli sono a riposo, ma non tutti, la vostra pelle vi manda segnali in continuazione, le vostre arterie lavorano per mantenere la pressione in ogni luogo, le vostre vene lavorano per riportare il sangue al cuore, il fegato metabolizza i cibi, e via di questo passo).
La Natura, attraverso un miliardo di anni circa di evoluzione, ha ottimizzato gli esseri viventi fino a giungere a noi che, insieme a poche altre specie, siamo forse la versione più complessa di tutti gli esseri viventi (complessità data, in particolare, dalla capacità creativa e intellettuale).
Come ci è riuscita?
In un modo molto semplice e brutale: attraverso la cosiddetta lotta per la sopravvivenza, il conflitto biologico, ovvero vivere o morire.
Per farla più semplice: se voi ora siete/avete quello che siete e avete, è perché avete lottato per tutto ciò. Avete lottato tra l’evolvervi o il soccombere/accontentarvi. La Natura ha fatto tutto ciò con la vita sulla Terra. Ogni essere che si è trovato e si trova ad affrontare un problema che lo mette di fronte alla morte, può fare solo due cose: evolversi o morire.
 
Nella nostra vita normale, in assenza di crisi vitali, le funzioni del nostro corpo sono silenziose e non ci accorgiamo che tutto funziona al meglio e c’è un senso in tutto ciò. Se noi dovessimo stare attenti ad ogni battito del cuore, ad ogni respiro, ad ogni muscolo che si muove, non faremmo altro. Ma noi siamo capaci e riusciamo a fare ben altro!
Il silenzioso automatismo delle nostre funzioni ci permette di fare le cose per cui siamo diversi da tutto il resto: ideare, creare, costruire. Quello che ideiamo, progettiamo, costruiamo è gestito dalla coscienza, ovvero dalla sfera mentale. Quello che facciamo scegliamo di farlo, lo mettiamo in atto controllandolo coscientemente. Se ci troviamo di fronte ad un problema previsto, abbiamo il tempo per pensare, per decidere e per agire, il nostro corpo ci asseconderà in questo e lo farà silenziosamente. Siamo noi gli artefici della nostra vita creativa.
Adesso che mi state ascoltando, il vostro organismo funziona ugualmente ed in silenzio, lasciando libere le vostre orecchie di funzionare ed il vostro cervello di elaborare i concetti e memorizzarli.
Questa è la salute, un insieme di funzioni automatiche, silenziose e normali che ci permettono di usare la nostra mente e le nostre facoltà superiori (riflessione, ideazione, creazione).
 

LA STRAORDINARIA “MALATTIA”

 
Ma ci sono situazioni in cui ci troviamo di fronte alla crisi vitale, dove non c’è tempo per pensare, ne’ per decidere e ne’ per agire, se lo facessimo moriremmo di sicuro. In questi frangenti entrano in atto meccanismi automatici speciali di difesa, che scavalcano la coscienza e agiscono al di fuori di essa. Sono quei meccanismi che ci derivano addirittura dal primo organismo semplice comparso sulla terra. Sono i programmi salvavita. E proprio sul concetto di salvavita vorrei farvi un semplice esempio.
Normalmente la corrente elettrica, attraverso l’impianto elettrico, alimenta i vostri elettrodomestici e li fa’ funzionare ed è per voi scontato che funzioni così senza doverlo attivare o disattivare ogni volta. Quando però c’è un cortocircuito, magari causato dal fatto che è caduta dell’acqua in una presa di corrente, il salvavita serve a salvare l’impianto elettrico e lo fa senza che voi dobbiate muovere un solo dito, ma poi richiede che il circuito sia riattivato, dovete quindi fare qualcosa di speciale e di non ordinario.
Quando la nostra vita viene messa in seria crisi e il rischio è di morire, la Natura avvia i meccanismi automatici speciali, che cercano di salvarci la vita (l’impianto elettrico dell’esempio). Questi meccanismi, a diversità di quelli normali e silenziosi, sono invece più “rumorosi” e si fanno sentire. Questo “rumore” è quello che noi chiamiamo malattia (il dover andare a riattivare l’impianto, nell’esempio).
Dunque che cos’è la malattia?
Ve lo illustro con un semplice esempio.
 
Supponiamo di camminare pacificamente in una stradina di campagna. Tutto è bello, l’aria è leggera e fresca, la luce è tanta e il corpo si rilassa in una camminata salutare. La città è lontana, i pensieri del lavoro sono lontani. Siamo in uno stato di beata salute e spensieratezza.
Dal viottolo poco più avanti sbuca fuori un cagnaccio che ci viene incontro a tutta velocità ringhiando in modo terribile. Abbiamo due sole possibilità, scappare o affrontarlo, ma non c’è tempo per pensare. Lo shock biologico è immediato e la Natura cosa fa?
Avvia il conflitto e mette in moto i meccanismi automatici di difesa che derivano dal valore applicato dalla psiche a quello shock. Ordina ai muscoli di fare la loro parte, ordina ai vasi di far affluire più sangue, ordina al cuore di pompare più forte e veloce, ordina alle surrenali di secernere più adrenalina per avviare il meccanismo finale della fuga. Scappiamo a gambe levate con tutta la forza che possiamo.
Non ci accorgiamo certo dei sintomi di questa fase di conflitto attivo. Non facciamo caso al fatto che il circolo si è centralizzato, che non abbiamo appetito e che non prendiamo sonno, che i nostri muscoli non sono allenati per una prestazione così estrema.
DOBBIAMO FUGGIRE altrimenti la bestia ci mangia (conflitto che gli animali della giungla vivono ogni giorno per tutta la vita)!
 
Riusciamo a metterci in salvo chiudendoci dentro la nostra vettura parcheggiata poco distante. Il conflitto attivo si esaurisce ed entriamo in una fase di riparazione. Respiriamo a fondo, ci calmiamo e ce ne andiamo. Siamo esausti ed abbiamo solo voglia di riposare e dimenticare. Pensandoci bene, possiamo vedere due fasi del programma speciale. La prima quando abbiamo visto la belva attaccarci, ma non ricordiamo nulla dei sintomi patiti dal nostro organismo. La seconda quando, una volta al sicuro, abbiamo sentito le gambe cedere e ci siamo sdraiati sul divano sfiniti, per non parlare del giorno dopo quando i muscoli delle gambe fanno un male pazzesco e ci sentiamo tutti rotti.
Se ci vedesse qualcuno solo in questo secondo momento, senza sapere nulla di quanto successo il giorno prima, concluderebbe che siamo malati…o mi sbaglio?
 
Ci sono molte condizioni e situazioni in cui viviamo il nostro conflitto biologico (cioè la lotta tra vivere o morire). Per gli animali il conflitto è molto più materiale, come il sopravvivere al predatore, od alla sete, od alla fame. Per l’uomo le condizioni critiche possono essere più metaforiche, più sottili e complesse. Una parola offensiva, un licenziamento improvviso, un litigio furibondo e inaspettato, un tradimento, una perdita, un lutto, un incidente, una brutta diagnosi, ecc.
Entra quindi in campo un concetto molto importante, il sentito personale.
Ognuno di noi percepisce cose, parole, fatti, pensieri ed azioni a suo esclusivo modo e questo modo è personale, unico. Di fronte ad uno stesso avvenimento shoccante, le persone danno un significato ed un valore conflittuale molto diversi l’uno dall’altro e questa diversità di valorizzazione, determina il diverso manifestarsi dei programmi speciali di cui dicevo prima.
Di fronte ad un tradimento, per esempio, la persona può vivere il conflitto di perdita di territorio (non è più la mia donna, o il mio uomo), può vivere il conflitto di svalutazione (non sono stata una buona amante), può percepire l’attacco alla propria integrità (mi ha ferita a morte!), può percepire lo schifo, può sentire di aver perso qualcosa. I sentiti sono molto diversi, del tutto leciti, naturali e non c’è alcun motivo di giustificarsi con gli altri per il proprio modo di sentire le cose della propria vita. Nessuno ha il diritto di giudicare il modo di sentire altrui.
Il diverso valore dato ad un evento critico, comporta l’avvio di diverse manifestazioni sull’organismo. Vediamo quindi come funziona.
 

PRIMA LEGGE BIOLOGICA

Nel momento in cui la persona vive lo shock biologico – la crisi tra vita e morte – la psiche affida un valore al conflitto (boccone indigeribile, attacco, svalutazione, separazione). Questo valore attiva dei relè a livello cerebrale e questi relè sono in connessione con tessuti e organi del corpo, in funzione di far compiere all’organismo delle azioni speciali che permettano all’organismo di sopravvivere alla crisi.
Questa è la prima legge biologica. Queste tre azioni sono simultanee sui tre livelli, psiche-cervello-organo/tessuto.
 

SECONDA LEGGE BIOLOGICA

Queste tre azioni, nel corso del tempo, si possono rappresentare con una curva dalla forma particolare (che vedete più sotto). Andando da sinistra a destra, vediamo la prima parte della curva fatta di onde regolari che rappresentano il ritmo giorno/notte. La persona è in equilibrio.
 
 
Quando si verifica lo shock biologico, questa curva equilibrata viene interrotta e l’organismo entra in una fase chiamata “del giorno perpetuo”, dove la persona ha un comportamento particolare. Dorme poco, ha le mani e i piedi freddi, mangia poco, pensa solo ed esclusivamente al suo problema, è nervoso, si isola. E’ la fase fredda del processo speciale ed ha perfettamente senso.
La scarsità di sonno, il pensiero fisso al proprio problema, il nervosismo, sono meccanismi che permettono alla persona di concentrarsi sulla soluzione del problema e giungere alla sua risoluzione nel più breve tempo possibile. La scarsità di appetito ed il dimagrimento, sono attuati per non gravare il corpo con l’impegno della digestione e per rendere la persona leggera e in grado di scattare subito per risolvere il problema. Le mani e i piedi freddi indicano che la circolazione del sangue si è concentrata negli organi importanti, cervello, cuore, ghiandole ormonali, reni. Tutto per far si che l’individuo sia nelle migliori condizioni di concentrazione per risolvere il problema.
Forse la maggior parte di voi non ne ha memoria, ma sono convinto che alcuni ricordano di aver vissuto una condizione simile.
Questa fase di conflitto attivo può avere una durata che va dai pochi secondi ad anni interi. In quest’ultimo caso vengono fatte le diagnosi di quelle che la antica medicina ufficiale definiva malattie fredde, dimagramenti, alcuni tipi di tumore, malattie consuntive, ipertensione, esaurimenti fisici e psichici, anoressie, ecc.
 
Quando la persona risolve il suo conflitto, questa fase di “giorno permanente” si interrompe. Il programma impone il riposo, la ripresa, il ripristino delle condizioni ideali. Infatti durante la fase di conflitto attivo, l’organismo ha speso moltissime risorse per risolverlo ed è quindi giunto il tempo del riposo, del ripristino forzato. Si entra nella fase calda della curva. Dalla fase del “giorno perpetuo”, si passa alla fase della “notte perpetua”, con la persona che ha sonno, è fiacchissima, ha la febbre, le mani e i piedi tornano ad essere caldi, torna l’appetito (ma la fiacca toglie anche la voglia di mangiare) e compaiono i dolori, i muscoli imbastiti, le “ossa rotte”. Compaiono quelle che la MU chiama malattie calde.
C’è senso, un bellissimo senso biologico in tutto questo.
La fiacca e il sonno sono il messaggio più forte per dire alla persona di mettersi a letto e riposare, in funzione di ripristinare la quota energetica e tornare alla normalità. Riposare è fondamentale e in questa fase sembra che la persona non sappia fare altro. La febbre, che abbiamo sempre visto come sintomo preoccupante e da combattere strenuamente, ha due funzioni principali e fondamentali: quella di bruciare ciò che non serve più (microbi e tessuti non più utili) e quella di velocizzare i processi di riparazione. Il ritorno dell’appetito serve a far sì che la persona si nutra ed assuma principi energetici che ripristinino quelli impiegati nella fase precedente. Il dolore è il segno più crudo, più invalidante, ma anche il più efficace per far guarire la persona.
Cosa fa il dolore? Pensateci bene!
Impone alla persona di fermarsi. Ovvero porta la persona ad evitare di impiegare energia per cose che non servono alla guarigione. E’ duro da accettare, ma se ci pensate, ha senso.
 
Quando il processo di riparazione giunge verso la metà della sua durata, si verifica un fenomeno talora drammatico: un acuto sintomatico che si chiama colica, o infarto, o crisi epilettica, ictus, angina, sudorazione fredda, dolore acuto, brividi scuotenti, ecc. Spesso durante questo acuto sintomatico, la persona si reca in PS o si fa vedere urgentemente dal medico….e fa’ bene!
Qui apro una parentesi. Il medico vede la persona solo in questo momento, senza sapere nulla di lei, del suo shock biologico, del suo conflitto, della sua fase di guarigione. Questa sua cecità incolpevole, lo porta a fare ciò che può. Il risultato potrebbe non essere quello desiderato.
Trascorso questo picco sintomatico, la persona torna alla sua fase di riparazione, comincia ad urinare in abbondanza, la febbre cala e l’appetito è forte. Alla fine di questa fase, la persona torna alla normalità. Il suo programma speciale si è concluso.
Attenzione, perché il conflitto che aveva dato avvio al processo descritto, si può verificare nuovamente e ad ogni recidiva, si ricomincia daccapo.
 

TERZA LEGGE BIOLOGICA

La terza legge biologica scoperta dal Dr. Hamer riguarda i tessuti e gli organi. Si tratta della legge più complessa e vi chiedo un pochino di attenzione in più.
Come tutti sapete il nostro organismo è composto di tanti tipi di tessuti distribuiti in svariate strutture ed organi.
I tessuti del nostro corpo, derivano da tre foglietti embrionali che si sviluppano nella vita intrauterina. Questi tre foglietti sono uno interno (il più antico), uno medio ed uno esterno (il più recente nella scala evolutiva). Quello medio è diviso in due strutture, una arcaica ed una recente. I tessuti derivanti dal foglietto interno e dal foglietto medio arcaico, si comportano in questo modo: durante il conflitto attivo producono più tessuto per adempiere alle funzioni richieste per risolvere il conflitto. Nella fase di riparazione, il tessuto supplementare viene smantellato con l’aiuto dei batteri.
I tessuti generati dal foglietto medio recente e dal foglietto esterno producono necrosi tissutale e ulcerazioni nella fase attiva del conflitto. Nella fase di riparazione, queste necrosi e ulcerazioni vengono riparate con l’aiuto di batteri e virus.
 
 
 
Facciamo un esempio.
La pelle è composta di due strutture, il derma o corion e l’epidermide. Pur costituendo la cute nella sua globalità, i due tessuti derivano da sorgenti diverse. Il corion deriva dal foglietto medio arcaico, mentre l’epidermide deriva dal foglietto esterno.
Questa loro diversità non si limita solo a questo, ma anche al modo di reagire ai conflitti e di comportarsi nelle diverse condizioni di vita. Il corion viene attivato da conflitti di attacco, di contaminazione, di insudiciamento. Nella fase di conflitto attivo, il corion produce più cellule e compaiono i melanomi, gli herpes zoster, l’acne. L’epidermide invece reagisce con microulcerazioni, desquamazione.
Il corion, nella fase di riparazione smantella il tessuto supplementare con l’aiuto dei microbi.
L’epidermide invece rigenera le microulcerazioni con l’aiuto dei virus.
Perché si produce tessuto supplementare o si creano delle necrosi o delle ulcere?
Rimanendo nell’ambito della cute, quando una persona si vede attaccata, oppure si sente sporcata, la reazione biologica è di produrre uno scudo che la possa proteggere. E’ un fenomeno arcaico, di quando eravamo dei piccoli vermi e ci dovevamo proteggere dai nemici o dal sole cocente.
Se una persona perde il contatto con i propri genitori, o con qualcuno di molto caro, la sua cute cerca di divenire meno sensibile per poter sopravvivere al mancato contatto (che nel mondo animale è di solito un evento fatale). L’ulcerazione cutanea serve a diminuire la sensibilità.
 
Sapere questo cosa comporta?
Comporta che se conosciamo l’origine del tessuto coinvolto in un processo di alterazione, possiamo sapere a che punto siamo della curva bifasica e sappiamo cosa aspettarci o cosa sia meglio fare.
Vedete come tutto sembra essere più lineare e…Naturale?
 

QUARTA LEGGE BIOLOGICA

Parliamo quindi della quarta legge biologica.
I più attenti avranno sentito qualcosa che li ha letteralmente lasciati sgomenti, “L’aiuto dei microbi”, “L’aiuto dei virus”.
Lo so, è difficile comprendere e accettare queste cose. Da quando eravamo bambini abbiamo sentito dire dei microbi, della loro malignità, del loro intramontabile e inarrestabile compito di distruggerci. Vediamo gli antimicrobici ovunque, gli antibiotici ci vengono somministrati più volte in un anno, le vaccinazioni la fanno da padrone e non passa stagione dove non ci sia una minaccia virale o batterica pronta a far fuori l’intera umanità.
Le cose sono molto diverse da così. Non vi chiedo di credermi sulla parola, qui non si tratta di fede, ma di logica e storia.
I batteri sono sulla Terra da molto più tempo di noi e rispondono anch’essi a leggi naturali, quelle che poi sono state trasmesse a noi. Essi agiscono per una ragione che non è quella di distruggere un organismo complesso e sofisticato come il nostro. Essi agiscono quando serve e se serve e sono guidati in ciò dal nostro cervello, che crea le condizioni adeguate affinché loro facciano il loro dovere.
Nei tumori con accrescimento tissutale agiscono quando ci sia da smantellare il tessuto tumorale non più necessario alle funzioni che necessitavano a risolvere il conflitto. La loro azione si nota negli ascessi, negli empiemi.
Nei tumori o nelle lesioni ulcerosi i batteri e i virus concorrono a ristabilire il tessuto venuto a mancare e alcuni batteri lo fanno meglio quando sia presente gonfiore.
 
 
Voi vi chiederete: «Ma sono i microbi a causare la malattia. E’ noto questo!» 
Cercherò di spiegarlo con un esempio che non è farina del mio sacco:
Supponiamo di essere extraterrestri che giungono per la prima volta sul pianeta Terra e che stiamo sorvolando con la nostra astronave il posto dove infuria un incendio spaventoso. Attorno al fuoco c’è un nugolo di omini vestiti di rosso che spruzzano un liquido sulle fiamme. Il fuoco è fortissimo e la situazione rimane immutata per lunghe ore. Decidiamo di andarcene e poco dopo arriviamo in un posto dove c’è un altro terribile incendio ed assistiamo alla stessa scena. Poi ce ne andiamo per giungere sopra un altro incendio. Assistiamo più o meno alla stessa scena.
Ma non aspettiamo di vedere la fine di uno solo di questi eventi.
Che cosa ci viene logicamente da pensare, tenendo conto che non sappiamo nulla del pianeta Terra, delle sue forme di vita, del quoziente intellettivo dei suoi abitanti e della loro organizzazione?
Molto probabilmente saremmo portati a pensare che siano gli omini in rosso ad alimentare le fiamme. Non ci sfiorerebbe l’idea che sono pompieri e sono li per spegnere le fiamme. Lo scopriremmo solo se aspettassimo la fine di tutto l’evento.
L’atteggiamento della MU è finora stato questo. Uccidere i pompieri!
 
Ora, perché la medicina ce l’ha tanto con i batteri e con chi ne difende esistenza e diritto alla vita?
Semplicemente perché li rinviene nei tessuti della persona che si fa visitare perché sta poco bene!
Ma trovare i batteri nell’essere umano non dovrebbe essere motivo per credere che siano là solo per fare del male. Il metodo riduzionistico, usato dalla medicina per spiegare le malattie e curarle, dice che siccome in molti malati che hanno la febbre si trova un qualche agente microbico fuori sede, si conclude che siano i microbi rinvenuti a dare la febbre. È un po’ poco per sostenere la “malvagità” dei microbi.
Solo perché non si riesce a capire che finalità biologiche abbiano i batteri che si rinvengono in luoghi normalmente non da essi frequentati, si sentenzia che sia ingiusto che ci siano e che debbano essere sterminati.
Potreste quindi chiedervi: «Ma quando c’è una infezione, non si devono usare gli antibiotici?»
Certo che si possono e si devono usare gli antibiotici, ma solo se strettamente necessari, per mitigare i sintomi importanti della fase di guarigione.
I batteri esistono da ben prima che noi ci affacciassimo su questo pianeta, qual volontà delirante avrebbe cercato di produrre un essere complesso e sofisticato come l’uomo, senza dotarlo di capacità di adattamento alla presenza dei microbi ed alla simbiosi con essi? Se loro vivono dentro di noi, noi viviamo anche grazie a loro, nel bene e anche nella malattia.
I microbi hanno una straordinaria capacità di evolvere, di salvare se stessi anche in presenza di antibiotici, lo si vede costantemente e sempre più con la nascita di ceppi che la chimica non riesce nemmeno a disturbare con antibiotici e antibatterici, i quali sono però in grado di uccidere la persona intera. A nessuno di questi “scienziati” è mai venuto in mente che la Natura sta cercando di salvare anche i microbi, per mantenere fede ad un disegno preordinato, di cui anche noi facciamo parte? O credono che solo noi abbiamo il diritto e le capacità di stare al mondo?
 

QUINTA LEGGE BIOLOGICA

La Quinta Legge Biologica racchiude un concetto che deriva dalle quattro leggi che ho avuto il piacere e l’onore di illustrarvi. Quale?
La malattia ha un senso. Non è una maledizione o la punizione voluta da Dio per peccati di vario genere.
Ha un senso il conflitto, perché ci pone su un piano evolutivo, crudo, ma sempre in progetto evolutivo. Le cose evolvono davvero quando ci si trova davanti al vivere o morire. Ha un senso la sintomatologia della fase attiva del conflitto. Serve a porci nelle migliori condizioni per affrontare la battaglia.
Ha un senso la sintomatologia anche seria della fase di recupero. Serve proprio a farci riprendere dalla battaglia combattuta. Cercare di alterare questa fase non fa altro che allungare i tempi della guarigione.
La malattia ha un senso nell’evoluzione della specie. Quando si siano superate le battaglie, si trasmette ai propri discendenti la forza di affrontare le sfide della vita.
Senza una crisi, non c’è un miglioramento e noi siamo destinati ad evolverci.
Grazie a tutti 🙂
 

(Alcune) DOMANDE & RISPOSTE

E’ giunto il momento delle domande da parte vostra.
Per favorire il lettore, elenco qui alcune delle domande più probabili e relative risposte.
1. Domanda: «Allora non si deve far nulla quando si sta male?»
→ Risposta: Non esatto. I sintomi eclatanti, intensi e invalidanti vanno trattati e alleviati, con farmaci, massaggi, pratiche alternative a quelle ufficiali, ma se la persona sa che i sintomi che vive hanno senso ed una precisa funzione, è disposta a sopportare per concludere rapidamente il quadro. I farmaci sintomatici infatti, allungano la durata dell’SBS.
2. Domanda: «E il sistema immunitario? »
→ Risposta: Il sistema immunitario ha funzioni difensive, di riparazione e di allerta, ma mai può agire contro l’organismo stesso. Rafforzare il sistema immunitario non porta ad alcun miglioramento della difesa. La “malattia” è un fenomeno interno.
3. Domanda: «E le malattie congenite? »
→ Risposta: Le alterazioni strutturali che avvengono nel feto, nel corso della vita intrauterina, sono il risultato di shock vissuti dalla madre o di condizioni di vita della madre, che alterano lo sviluppo del feto.
4. Domanda: «E le epidemie? »
→ Risposta: Domanda interessante. Quando si vive lo shock della minaccia o della paura mediatiche di prendere una “malattia” che si diffonde nella popolazione e che può essere mortale, le persone entrano in vari tipi di SBS (paura di morire, attacco, insudiciamento) la cui sintomatologia è vaga e indefinita. Malessere, raffreddore, tosse, febbre e dolori articolari. Tipici segni di quella che nella nostra vita si chiama “influenza”. Se non fosse detto nulla, i casi di influenza sarebbero probabilmente quasi inesistenti.
5. Domanda: «E se uno non riesce a ricordare lo shock?»
→ Risposta: E’ possibile che non si ricordi il momento in cui si è vissuto lo shock biologico. Per raggiungere il punto cruciale della SBS vissuto dalla persona, ci sono delle tecniche kinesiologiche che possono aiutare a ricordare.
6. Domanda: «E se il conflitto non può essere risolto?»
→ Risposta: Ci sono conflitti che non possono trovare una soluzione pratica (la perdita di un caro, di una casa, ecc.), ma possono essere destrutturati e riprogrammati con applicazione di sedute di meditazione. La persona può cambiare valore al suo conflitto e affrontarlo in modo meno intenso,
7. Domanda: «Perché ogni anno c’è l’influenza? »
→ Risposta: Tipicamente l’influenza giunge alle porte delle nostre case verso metà gennaio e si manifesta con i sintomi che tutti conosciamo. Malessere, febbre, dolori articolari, raffreddore, mal di gola, tutti sintomi della seconda fase di un SBS. Ma qual’è il conflitto che la genera? Probabilmente il Natale e tutto ciò che comporta, la tensione per i regali, le visite ai parenti, le spese, per non parlare degli annunci terroristici dei media e quando una cosa impaurisce, alla fine si verifica.
8. Domanda: «Come mai i bambini si ammalano all’asilo? »
→ Risposta: Ci sono diversi conflitti che possono causare problemi ai bambini quando vanno all’asilo. Il primo conflitto è il dover lasciare la madre che potrebbe causare delle dermatiti, poi la minaccia di territorio da parte dei compagni che colpisce le prime vie aeree, poi la mancata presenza della voce della mamma che potrebbe portare a delle otiti, causate anche dalla voce percepita sgradevole della maestra. Le tonsille potrebbero essere colpite dai conflitti del boccone desiderato, o del boccone che non si vuole ed altri
9. Domanda: «Perché diverse persone guariscono nonostante il cancro? »
→ Risposta: Ciò dipende dal momento in cui vengono viste dal medico della MU. Se l’SBS è nella fase di guarigione ed alla persona non si incute il terrore del “brutto male” (innescando un nuovo shock biologico), l’azione medica ha un esito positivo. Se la persona viene vista nel momento del conflitto attivo e subisce i trattamenti medici senza aver risolto il conflitto alla base della “malattia”, l’organismo tenterà nuovamente di avviare il programma speciale, con le conseguenze che ne derivano.
10. Domanda: «E le allergie? »
→ Risposta: Sulle allergie si può fare un discorso molto interessante e bello. Quando sperimentiamo uno shock inaspettato, la nostra mente è in una situazione di grande recettività. In stato di grande allarme, il nostro subconscio raccoglie tutte le componenti che circondano il conflitto, come odori, sapori, suoni, oggetti, o persone e li memorizza fino a quando il conflitto è completamente risolto.
Nella NMG, le impronte che rimangono a seguito della DHS sono chiamate binari. Questi binari sono molto significativi, perché se una persona è già in fase di guarigione e si trova improvvisamente su un binario attraverso l’associazione o il contatto vero e proprio, avviene il riavvio dell’intero conflitto e del programma speciale, con tutti i sintomi che appartengono a quel particolare conflitto. Questo è, in termini biologici, una reazione allergica. Quindi quella che è comunemente chiamata un allergia, è di fatto la fase di guarigione dopo la ricaduta del conflitto. Lo scopo biologico dell’allergia è di servire come un sistema di allarme che dice: “In una situazione del genere, hai avuto una DHS. Attenzione!” Se qualcuno è allergico a un determinato cibo come arachidi, uova, fragole o cioccolato, l’alimento è stato molto probabilmente consumato al momento dello shock conflittuale. Ora dobbiamo essere chiari: Quando escludiamo dalla dieta la sostanza irritante, NON E’ l’evitare quella sostanza che cura l’allergia, è solamente evitare i binari! Se una persona reagisce ad un certo polline con il naso che cola, si può concludere che il polline in questione era presente quando il conflitto “Questo puzza!” ha avuto luogo. Finché il conflitto non viene risolto completamente, il polline specifico servirà come traccia e la “allergia stagionale” si ripeterà anno dopo anno.
11. Domanda: «E le metastasi? »
→ Risposta: Il concetto di metastasi, usato dalla MU per giustificare la diffusione del cancro, non tiene conto dei programmi speciali della Natura. Supponiamo che ad una persona venga diagnosticato un cancro dell’osso e la comunicazione di tale diagnosi sia brutale. La persona potrebbe vivere lo shock con un valore conflittuale di “Paura di morire”. Il programma speciale che ne consegue è di aumentare il tessuto polmonare per poter respirare meglio (la paura di morire viene raffigurata come senso di soffocamento). Si crea più tessuto a livello polmonare, che la MU classifica come metastasi polmonare. Si tratta di una deduzione del tutto errata, per una semplice e biologica ragione. Il tessuto osseo è di origine mesodermica recente, mentre il parenchima polmonare è di origine endodermica. Non è quindi giustificabile dal punto di vista biologico. Sarebbe come se il seme di albicocca italiano, seminato in territorio francese, desse origine ad una pianta di fichi d’india.
12. Domanda: «E la prevenzione? »
→ Risposta: La prevenzione può essere primaria (eliminare le cause di malattia, prima che questa si verifichi), oppure secondaria (detta anche diagnosi precoce. La malattia è già iniziata, ma la si estirpa nelle sue fasi iniziali). Attualmente viene perseguita per lo più la diagnosi precoce che non è prevenire. Gli screening di massa, fatti per lo più su cittadini in salute, possono creare la malattia perché alla persona che non sta’ male, andare a dire che ci sono delle cose da approfondire o che non vanno come dovrebbero, significa renderle malate. I casi di falsi positivi sono molto numerosi e la persona poi sottoposta a trattamento per una malattia terribile come il cancro, si sente malata e per molto tempo.
13. Domanda: «E le sostanze tossiche?»
→ Risposta: Le sostanze tossiche (piombo, anticrittogamici, sostanze chimiche, OGM ed altre) sono nocive.
14. Domanda: «Però l’alimentazione errata fa male?»
→ Risposta: Certamente mangiare cose non salutari, tossiche o in quantità smodata fa male di sicuro, ma non è logicamente plausibile che le malattie derivino esclusivamente da una cattiva alimentazione.
Links utili
http://www.nuovamedicinagermanica.it/
http://www.albanm.com/
http://www.nuovamedicina.com/
http://nuova-medicina-germanica.com/
http://learninggnm.com/ – in inglese
http://www.newmedicine.ca/ – in inglese
http://www.german-new-medicine-healer.com/ – in inglese
Pubblicazioni
Utili pubblicazioni per iniziare ad approfondire l’argomento:
La Malattia è un’Altra Cosa!
Introduzione alla comprensione delle Cinque Leggi Biologiche scoperte dal dr. Ryke Geerd Hamer
A.L.B.A. – Associazione Leggi Biologiche Applicate
Grazie Dottor Hamer e Grazie Ancora Dr. Hamer – Un anello mancante nell’evoluzionismo di Darwin
Claudio Trupiano
La Natura non crea sfigati!
Giorgio Beltrammi
http://www.lulu.com/shop/giorgio-beltrammi/la-natura-non-crea-sfigati/paperback/product-21048436.html
Dizionario della Nuova Medicina Germanica e delle 5 Leggi Biologiche
 
Tratto dal sito: http://lanaturanoncreasfigati.altervista.org/articoli/incontro.html
 
 
 
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